Il Castello di Carlo Gesualdo

Le origini del castello risalgono all’Alto Medioevo all’epoca delle conquiste longobarde nel Sud Italia. Una prima ipotesi vuole il mitico Cavaliere Sessualdo (o Gesualdo), fedele servitore del Ducato di Benevento, come fondatore del Maniero a metà del VI secolo e Primo Signore di Gesualdo.

Un’altra tesi fa risalire la costruzione del nucleo originario del maniero intorno al IX secolo per volere di Radelchi, Principe di Benevento, come avamposto di difesa dei confini meridionali delle sue terre.G

Le prime notizie documentate risalgono, comunque, al XII Secolo all’epoca del dominio dei Normanni; il primo signore fu Guglielmo d’Altavilla.

I suoi discendenti governarono il feudo per Cinque secoli. Il rappresentante più illustre della casata di discendenza normanna fu Carlo Gesualdo, che visse nel castello a cavallo tra il 500 e il 600.

Acquistò notevole importanza in epoca normanno-sveva per la sua posizione nevralgica su una delle vie naturali più frequentate dell’Irpinia. Divenne perciò, una della più importanti fortezze della nostra zona.

Nel 1137 era già ben nota ai benedettini di Montecassino,che vi sostarono durante il viaggio diretto a Lagopesole per pacificarsi con il papa Innoccenzo II. primi documenti intorno alla formazione del centro abitato risalgono al 1078, ossia all’anno in cui era signore Guglielmo Gesualdo nomino Elia II signore del “Costrum di Gisualdi”.


Sul finire del 500, con l’avvento di Carlo Gesualdo, il maniero cambia aspetto e si trasforma in dimora signorile di stile rinascimentale.

Il Principe fece realizzare il cortile e loggia della torre meridionale, nuovi appartamenti e cucine attrezzate a ospitare una Corte, le stanze e le gallerie furono decorate con pitture manieriste, fiamminghe, venne realizzata la sala del Teatro, poi giardini e fontane.

Molti dei lavori avviati dal principe furono completati con la Signoria dei Ludovisi. Seguirono secoli meno floridi e proprietari meno virtuosi che rimaneggiarono il maniero di molte delle testimonianze della presenza del Principe.

Il terremoto dell’8 settembre 1694 fece crollare il terzo piano che era stato realizzato alla fine del XVI secolo.

Il castello ha subito vari danni e saccheggi nel corso dei secoli: durante la guerra franco-spagnola (1460), quando Ferdinando I d’Aragona, per vendicarsi di Luigi Il Gesualdo, lo distrusse in parte; con l’arrivo delle truppe francesi nel 1799.

Nel 1855, dopo decenni di abbandono seguiti a rovinosi terremoti e saccheggi, il Castello divenne di proprietà della famiglia Caccese che ne dispose una profonda trasformazione strutturale: fu realizzato il viale di acceso da Piazza Neviera, il totale rifacimento della facciata e la creazione di nuovi ambienti interni.

Il 13 ottobre 1913, per l’alto valore architettonico, storico, artistico e ambientale è stato vincolato dalla Sovrintendenza ai Beni Artistici ed Ambientali di Salerno e Avellino.

Il castello è stato gravemente danneggiato dal terremoto dell’Irpinia del 23 novembre 1980. Diventato di proprietà pubblica agli inizi degli anni 2000, è stato interessato da lunghi lavori di recupero ancora non del tutto completati. Riaperto al pubblico nel dicembre 2015 risulta solo parzialmente ristrutturato in attesa dell’avvio dei lavori di recupero dell’area di proprietà provinciale. Attualmente, sono visitabili gli ambienti dell’area Sud-Est, la corte interna e il giardino pensile.

Con il definitivo completamento dei lavori di recupero il Castello ospiterà una scuola di alta formazione musicale dedicata alla polifonia.

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